Nonostante la febbre a 39 e oltre, eccoci di ritorno dalla Liguria!
La Spezia, Sestri Ponente, Voltri, Rossiglione, Sassello...
Ringrazio i dirigenti, i referenti, i genitori e naturalmente i ragazzi per la splendida esperienza!
...ora l'ultima tappa il 28 Gennaio: si torna a Foggia!
"Il fine della psicologia è darci un'idea completamente diversa delle cose che conosciamo meglio." P.Valéry
sabato 24 gennaio 2015
domenica 14 dicembre 2014
Smart Family Umbria
Sono appena rientrato dall'Umbria dove ho preso parte alla seconda fase del progetto Smart Family. Con la collega Carmen abbiamo fatto tappa a: Fabro (TR), Nocera Umbra (PG), Perugia e Piegaro (PG).
Quattro intensi ma piacevoli giorni tra scuole medie, elementari e degustazioni enogastronimiche varie ;-)
martedì 2 dicembre 2014
Equipe ITCI per il progetto Smart Family
Sono appena rientrato dalla Puglia, dove, per il progetto Smart Family (se vuoi sapere di cosa si tratta clicca qui, oppure qui, o ancora qui!), insieme alla dr.ssa Costa (come sempre coordinati e supervisionati dalla dr.ssa Michela Pensavalli! *Grazie Mi!* ) abbiamo incontrato gli alunni di cinque scuole primarie e medie delle province di Taranto, Bari e Foggia per parlare di rischi ed opportunità della Rete.
Quando si parla di tecnologia e psicologia, tutti i miei neuroni si attivano, ed è per me un grande piacere osservare come la stessa cosa accada nei ragazzi con cui parliamo di Web.
Il progetto si articola in due "momenti": la mattina con i ragazzi, il pomeriggio con i docenti ed i genitori.
La "campagna" Smart Family attraversa 7 regioni d'Italia, dalla Lombardia alla Puglia, per un totale di 34 date in 29 scuole.
Qui sotto dei brevi estratti video degli incontri pomeridiani ed alcune foto!
Nuovamente con la collega Carmen, dopo la Puglia ci aspettano l'Umbria (9-12 Dicembre), la Liguria (12-16 Gennaio) e di nuovo la Puglia (28 Gennaio).
giovedì 20 novembre 2014
Sabato 22 Novembre sarò alla Lumsa
Sabato 22 Novembre alle ore 9.00 sarò alla LUMSA per una docenza dal titolo "Psicologia dei videogiochi".
La lezione si inserisce all'interno del nuovo corso di Cyberpsicologia appena avviato dal Prof. Tonino Cantelmi, e che ha avuto un grande risalto mediatico.
Per me che sono appassionato di informatica, e cresciuto videogiocando, sarà davvero una splendida esperienza!
Arrivano i cyberpsicologi. Aiuteranno i malati digitali.
Arrivano i cyberpsicologi. Aiuteranno i malati digitali
Alla Lumsa il primo corso di studi per capire e curare il disagio psichico della generazione "mobile born"
I NATIVI digitali, la generazione iperconnessa e, ora, è la votla dei "mobile born": sono "bambini che fin da piccolissimi, smanettando sul seggiolone, prendono dimestichezza con tablet e telefonini, e sviluppano il cervello in modo del tutto peculiare, come mostrano anche gli ultimi studi di imaging cerebrale. Si tratta di una vera e propria mutazione antropologica. Ebbene, per intercettare eventuali disagi e trovare modi efficaci di intervento su futuri uomini e donne 'tecno liquidI', occorre una nuova psicologia". Così Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo all'università Lumsa di Roma, illustra i motivi che hanno portato il suo ateneo ad attivare il primo corso italiano di Cyberpsicologia.
"Ne usciranno i primi 100 cyberspicologi", prevede lo psichiatra. "Il nostro mondo viaggia verso una colossale dipendenza dalla connessione: senza, infatti, molti di noi non sanno già più trovare un ristorante, corteggiare una donna, conoscere un amico, capire i mali del mondo, informarsi o divertirsi. E chiudere una storia d'amore".
"La dipendenza da Internet", continua l'esperto, "sta diventando anche un modo di vivere, dunque si colloca tra patologia e futura normalità. E come cambia il modo di esprimere il disagio psichico, ad esempio in chat e sui social, cambia anche il modo di curarlo. L'era digitale segna la fine di molte forme di psicoterapia antiche. Insomma, è in arrivo una vera e propria rivoluzione in tutti i settori".
I "mobile born", che oggi vanno all'asilo e alla materna, saranno "futuri uomini e donne tecno liquidi", prevede lo psichiatra, "che adotteranno schemi mentali e categorie di pensiero nuove. Lo stiamo già vedendo. E quello che sappiamo è che questi giovani troveranno normale il filtro della tecnologia. Allora perché gli studenti di psicologia non devono adattarsi, studiando la cyberpsicologia? Come è possibile ancora oggi studiare lo sviluppo del bambino, ma anche la sua salute e le patologie mentali, con categorie sorpassate, adatte alla realtà di cento anni fa?".
Leggi l'articolo su Repubblica.it
domenica 19 ottobre 2014
Educazione al web 2014/2015
"Educazione al web" presso la scuola S.Vincenzo de'Paoli di Ravenna.
Giovedì 16 e Venerdì 17 ho avuto il piacere di ritrovare i ragazzi delle classi medie ed elementari della scuola S.Vincenzo de' Paoli di Ravenna.
Dopo la pausa estiva, la scuola che pionieristicamente nell'anno scolastico 2012/2013 aveva introdotto l' "Educazione al Web" come materia curriculare, ha ripetuto anche nel presente anno la sperimentazione.
L'attuale progetto affronta i temi "Emozioni", "Sessualità" e "Differenze di genere" e come essi vengono mediati dalle nuove tecnologie.
Ringrazio le colleghe Marabella Bruno, Maria Schicchitano, Carmen Costa e naturalmente Michela Pensavalli, che supervisiona e coordina il progetto.
Un particolare ringraziamento va alla preside, prof.ssa Enrica Giovannetti, alla società Micoperi, che sponsorizza l'intero progetto, e naturalmente ai fantastici studenti che incontro dopo incontro, non finiscono mai di stupirci con le loro intuizioni e la loro grande partecipazione...ci rivediamo tra poche settimane! :-)
Fobie, angosce ed invecchiamento precoce
Come fobie ed angosce fanno invecchiare prima
Un ampio studio che ha coinvolto più di 5 000 volontarie ha tentato di far luce sulla correlazione tra ansie fobiche ed invecchiamento precoce: la prova, secondo gli studiosi, sarebbe "scritta" nei telomeri.
Siete vittime di ansie che compromettono anche l’esecuzione di azioni che, per tanti altri, risultano essere totalmente normali o banali? La buona notizia è che non siete soli ma, anzi, tantissimi; la cattiva è che tali angosce, nell’arco di un’intera esistenza, potrebbero avere delle nefaste conseguenze sull’invecchiamento, accelerando indirettamente i meccanismi legati a questo processo. Certo, non si tratta di una grande novità, dal momento che basta cercare nella saggezza popolare per trovare una enorme quantità di testimonianze che confermano come la calma sia uno dei migliori elisir di giovinezza a cui si possa aspirare: quello che però rivela l’ultima ricerca in proposito pubblicata da PLoS ONE è che esisterebbe una prova tangibile di questo fenomeno.
Paure irrazionali e, troppo spesso, impossibili da sradicare dall’animo di chi ne è attanagliato: riconosciute, a tratti, come irragionevolmente esagerate anche dallo stesso soggetto che ne è vittima e, tuttavia, non per questo meno insidiose ed aggressive. Le fobie costituiscono parte importante della vita di numerosi individui, diverse nelle loro forme e nelle loro manifestazioni ma accomunate dall’angoscia ad esse sottesa: così se c’è chi viene preso dal panico quando si trova in spazi aperti, qualcun altro avverte malessere se costretto in luoghi angusti e soffocanti; altri restano immobilizzati dal terrore dinanzi ai ragni, mentre per alcuni l’altezza può costituire un forte limite; dal terrore delle malattie infettive, passando per il timore di sviluppare patologie quali il tumore, fino alla fobofobia, la paura delle paure, o meglio la paura di avere una fobia. Ansie che possono arrivare a monopolizzare la sfera dell’esistenza di un individuo anche se, fortunatamente, la possibilità di intervenire con terapie mirate su questi disturbi aiuta a limitarne i danni e renderli meno aggressivi e pericolosi.
Nonostante ciò, è facile intuire come le ansie fobiche siano causa di stress psicologico in chi ne è colpito, cosa che ha portato spesso a supporre che le preoccupazioni legate a queste potessero essere causa di un precoce invecchiamento: un’ipotesi che i ricercatori della Harvard Medical School hanno verificato attraverso analisi effettuate su campioni di sangue provenienti da 5 243 donne di età compresa tra i 42 ed i 69 anni, tutte volontarie del grande studio epidemiologico a lungo termine sulla salute delle donne Nurses’ Health Study. I risultati degli esami avrebbero evidenziato come, nelle donne maggiormente soggette a fobie, gli indicatori biologici dell’età presentavano le caratteristiche che, mediamente, si riscontrano in donne più vecchie di sei anni: un dato solo statistico che, tuttavia, dimostrerebbe scientificamente quello che è un pensiero assai diffuso.
Nei telomeri si nasconde il segreto della longevità?
Ma come fare a riconoscere i segnali di un invecchiamento precoce? I ricercatori si sono concentrati principalmente sui telomeri, le sequenze di DNA altamente ripetuto poste sulle estremità dei cromosomi indispensabili per preservare al meglio tutte le informazioni nel momento della duplicazione. Con l’avanzare dell’età, i telomeri si accorciano progressivamente, fatto che li rende un buon indicatore delle condizioni dell’invecchiamento di un individuo: gli scienziati sospettano che tale ridimensionamento sia dovuto all’esposizione a stress ossidativo ed infiammazioni. I telomeri più corti sarebbero associabili ad un maggior rischio di tumore, disturbi cardiaci e demenza, soprattutto nelle persone anziane: «Nonostante la letteratura sull’argomento sia ancora piuttosto scarsa, il dato supporta la possibilità, biologicamente plausibile, che esista una correlazione tra ansia e riduzione dei teleomeri, particolarmente attraverso lo stress ossidativo e l’infiammazione», ha spiegato Olivia Okereke, a capo del gruppo di ricerca. Più interessante, probabilmente, sarebbe stato conoscere le modalità esatte in cui tale processo si verifica per, eventualmente, contrastarlo: ma forse, per questo bisognerà aspettare ancora. Nel frattempo, attenzione all’ansia.
Articolo tratto da fanpage.it
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